Morra de Sanctis
Morra de Sanctis (AV) si trova a 863 m s.l.m. sulle pendici del Monte Calvario (902 m) sul versante meridionale dell’Altopiano del Formicoso.
È un paese tipicamente rurale circondato da campi coltivati (cereali, uva), pascoli (con conseguente produzione di formaggi e salumi) e boschi (i Boschi di Guardia Lombardi e Andretta – Sito d’Interesse Comunitario); il territorio ricco di sorgenti e corsi d’acqua (i torrenti Sant’Angelo, Isca, Fiumicello, Bocca Nuova), che confluiscono nel fiume Ofanto, è anche Zona di Ripopolamento e Cattura (ZRC), infatti sono stati inseriti uccelli nei boschi e pesci nei tre laghetti artificiali (Varnicola e Laganzana sul torrente Isca e Sarda sull’omonimo torrente) destinati rispettivamente alla caccia ed alla pesca.
Il paese è dominato dal Castello dei Principi Biondi-Morra, costruito nel IX sec. dai Longobardi e trasformato in residenza dai Caracciolo nel XVI sec.. Il castello ospita l’Antiquarium.
Distrutta dal sisma del 1980, Morra è stata ricostruita conservando le caratteristiche dell’antico borgo medioevale.
La Chiesa Madre dei SS. Pietro e Paolo risale al 1700 (l’edificio originale dell’XI sec. era forse inglobato in un bastione del castello), ha un portale in pietra in stile barocco e conserva varie opere del XVIII sec. (un coro ligneo, una tela di Vincenzo De Mita, altari in marmo); nella cripta ci sono le cappelle funerarie dei Principi Morra. Devoti a San Rocco per averli salvati dalla peste del 1656 i Morresi gli hanno dedicato una Chiesa (ricostruita nel ‘700 e nel ‘900) caratterizzata da tre portali in pietra artisticamente lavorati ed un monumento, la Guglia di San Rocco, realizzata nel 1852 da Gennaro Calì per volere del re Ferdinando di Borbone. Sono meta di pellegrinaggio locale le Chiese rurali di Santa Lucia (fiera del 13 dicembre) e della Madonna di Montecastello (fiera della terza domenica di maggio).
Risalgono al XVIII-XIX sec. i Palazzi Molinari (con il suo giardino pensile), De Rogatis (con una particolare loggia), Del Buono e Donatelli, caratterizzato dalla presenza delle “trappe”, botteghe con il bancone in pietra a livello strada. Ci sono inoltre il Palazzo del Municipio e la Casa– museo de Sanctis.
Lungo il corso del torrente Isca si trova il Mulino Donatelli a ruota orizzontale, costruito nel 1833 e funzionante fino alla metà del ‘900.
Il paese prende il nome dal sito in cui è sorto: la morra è l’altura, il cumulo di sassi su cui solitamente si costruiva il castello; il nome originale, al quale viene aggiunto “Irpina” dopo l’Unità d’Italia, viene cambiato in “Morra de Sanctis” nel 1937 in onore del politico e critico letterario nato nel paese nel 1817.
Caciocavallo Silano – Soppressata affumicata